Ogni capo, presto o tardi, deve prendere decisioni impopolari come licenziare, negare aumenti di budget, trasferire i collaboratori a mansioni sgradite e – last, but not least – implementare fusioni e chiusure.
Le ricerche condotte nell’ambito delle scienze del comportamento mostrano che il “lavoro sporco” arreca danni minori, se chi ricopre una posizione di leadership si avvale di 3 antidoti:
1) Prevedibilità
La prevedibilità protegge dalla stanchezza emotiva e fisica che deriva dal non sentirsi mai al sicuro. Sulla scia di questo principio, molti dirigenti scelgono consapevolmente di tagliare più posti di lavoro di quanto sia immediatamente necessario per evitare di infliggere, poco dopo, un altro supplizio emotivo ai membri del loro team.
La validità di questa strategia è sostenuta da svariate ricerche: annaspare, nel tentativo di sopravvivere a vari tour di licenziamenti, logora le difese psicologiche, provocando depressione, problemi di salute, nonché desiderio di dare le dimissioni, anche da parte di coloro che sarebbero stati risparmiati.
Ne consegue che è fondamentale impegnarsi a comunicare tempestivamente “quando” e “come” accadranno gli eventi spiacevoli.
2) Comprensione
Noi esseri umani siamo ossessionati dalle spiegazioni: vi troviamo conforto, soprattutto, quando siamo confrontati con situazioni particolarmente drammatiche e stressanti. Quando non disponiamo di sufficienti informazioni, tendiamo a colmare le lacune, ipotizzando (e, spesso, diffondendo!) spiegazioni false e perlopiù spaventose. Motivo per cui, le conclusioni ai cui giungono i collaboratori disinformati, generalmente, sono più tragiche e anche più rocambolesche rispetto alla nuda verità.
I leader migliori sanno che è preferibile esporsi, piuttosto che nascondere la testa sotto la sabbia. Sanno che, se ai collaboratori si forniscono spiegazioni sensate e credibili è più improbabile che subentrino ansia, irritabilità, sete di vendetta e cali di produttività.
Ne consegue che, anche quando non è fattibile impedire che si verifichino eventi negativi, è possibile limitarne i danni, spiegando accuratamente cosa accadrà e perché.
3) Controllo
Numerosi studi dimostrano che quando le persone sperimentano una certa dose di controllo sulle loro vite, riescono a elaborare più serenamente le situazioni sgradevoli. Questo significa che, anche quando non possiamo condizionare del tutto il corso degli eventi, la possibilità di influenzarne alcuni aspetti, incide positivamente sul nostro benessere.
Ne consegue che il “lavoro sporco” è meno dannoso, quando si concede alle persone un margine di controllo sul “quando” e sul “come” accadranno i fatti spiacevoli.
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