Decision coaching
Il motivo per cui, in ambito privato così come a livello professionale, ci troviamo a un determinato stadio evolutivo, è strettamente connesso alle decisioni che abbiamo preso nel corso della nostra vita.
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Studiare storia delle religioni o fisica quantistica?
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Vivere per lavorare o lavorare per vivere?
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Prediligere la stabilità o lanciarsi sulla strada dell’imprenditoria?
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Tergiversare o accettare un trasferimento?
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Darsi da fare per ottenere la promozione tanto ambita o candidarsi per una nuova posizione?
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Investire tempo e denaro nel prodotto x o puntare sulle potenzialità insite nel servizio y?
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Mettersi in società con l’amico di sempre o continuare a contare solo sulle proprie risorse?
Esattamente come nel film “Sliding Doors”, ogni scelta ci apre delle porte, ma inevitabilmente, ce ne chiude sonoramente in faccia delle altre, rimuovendo le opzioni che il percorso respinto avrebbe prodotto.
È risaputo che le decisioni prese sull’arco di una giornata vanno a modellare la nostra vita, dando luogo a innumerevoli scenari che, spesso e volentieri, si vedono costretti a fare i conti con lo spettro dell’imprevedibilità.
Può sembrare paradossale, ma è così: per quanto apparentemente grande o infinitamente piccola possa essere, ogni scelta ci pone faccia a faccia con i nostri dubbi e con le nostre incertezze. Ma, soprattutto, con la paura di sbagliare.
Il Decision Coaching, metaforicamente, può essere paragonato a un ambiente protetto in cui, sotto la guida di un professionista, ci si può concedere il lusso di esplorare i nostri pensieri per poi focalizzarci in modo chiaro e risoluto sul ventaglio di opzioni disponibili. L’intento, è quello di mettere i destinatari nella condizione di rispondere consapevolmente alla fatidica domanda: “L’accendiamo?”.
L’istante magico è quel momento in cui un sì o un no può cambiare tutta la nostra esistenza
Paulo Coelho